giovedì 16 giugno 2016

West Coast: Death Valley

zabriskie

Lasciata Lone Pine, si parte per uno dei luoghi più estremi del pianeta: la Death Valley.
E' una depressione al cui centro si trova il punto più basso del Nord America (Badwater), ci sono temperature folli, i 50° Celsius sono quasi uno standard d'estate, il paesaggio è praticamente lunare, descritta così non attirerebbe nemmeno un pazzo e invece è uno dei posti più incredibili che abbia visitato, da mettere nelle cose "da vedere almeno una volta nella vita".

Giusto qualche avvertimento: fate benzina molto prima di raggiungerla, il carburante nelle vicinanze costa una follia, portatevi una scorta d'acqua abbondante e un cappello, anche qualche centinaio di metri nella valle della morte sotto il sole possono mettervi a dura prova.

Il primo punto da vedere arrivando dalla California è Mesquite Flat Sand Dunes vere e proprie dune di sabbia più da Sahara che da Nord America, scendendo dall'auto avrete il primo assaggio della temperatura, il giorno in cui si siamo stati noi erano 113° Farheneit, corrispondenti a 45° Celsius, una sensazione quasi da sauna, le dune sono interessanti ma nulla di indimenticabile.
Mesquite Flat Sand Dunes
Mesquite Flat Sand Dunes, avei voluto avvicinarmi di più, ma la temperatura mi ha fatto subito cambiare idea
Lasciando le dune si guida fino allo svincolo per Badwater, ogni tanto, specialmente nei punti in salita, troverete dei cartelli che invitano a spegnere il condizionatore dell'auto per evitare di far raggiungere al motore temperature da rottura, io me ne sono fregato, ma vi ho avvertito.
Svoltando a destra su uno sterrato si raggiunge Devils Golf Course, un'enorme distesa di roccia, sale, in sintesi un paesaggio marziano.
devils golf course
Più che un campo da golf, sembra un campo arato
Proseguendo si arriva in uno dei punti più famosi della Death Valley, Badwater, è una distesa di sale a -86 metri sul livello del mare, ci si può camminare sopra per qualche centinaio di metri, altro paesaggio lunare da non perdere.

a -86 metri sul livello del mare non si sta benissimo
Tornando indietro verso la strada principale, non perdetevi l'artist's drive, una strada da fare in auto in cui si attraversa un piccolo canyon di vari colori, che ricordano la tavolozza di un pittore, assolutamente da non perdere.
Dopo una breve pausa pranzo a Furnace Creek (uno dei pochi punti con tracce di "civiltà" nell'intera valle, non è luogo da "gourmet") ci dirigiamo in quello che forse è il punto più famoso della Death Valley: Zabriskie Point.
Reso noto dal film omonimo di Antonioni è un paesaggio davvero alieno (foto in apertura del post), non penso ci sia niente di simile sulla terra, si trova in salita rispetto al punto in cui lascerete l'auto, ma la fatica (nella valle della morte ogni passo è faticoso, in salita di più) verrà ripagata dalla vista.

Noi a questo punto siamo usciti dalla valle, destinazione Las Vegas, saltando, purtroppo, Dante's View, se decidete di dormire in uno degli alberghi della valle della morte non perdetevelo al tramonto o all'alba.

Musica

Qui non ci sono dubbi, non vi consiglio qualche canzone ma un intero album: Takk degli islandesi Sigur Ros, è perfetto per i paesaggi che vedrete, sopratutto quando comincerà Hoppipolla non potrete che emozionarvi. Fidatevi.

Il cruscotto dell'auto come prova: copertina di Takk  e temperatura folle in alto...

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